Come lavorare da casa con bambini piccoli

A tutti i genitori, papà e mamme, alla lettura… Ehi, eccomi! Sono una di voi e siamo sulla stessa barca.

Non importa che di mestiere io faccia la professional organizer e sì, ho dalla mia una buona, se non ottima, capacità organizzativa.

La verità è che pensare di lavorare da casa con bambine e bambini in giro è una partita già scritta (vincono loro, non noi) ma la verità è che troppo spesso ci tocca affrontare questi equilibrismi quindi al di là di ogni lamentela (ce ne sarebbero da fare) e vanagloriosa esternazione da prima della classe, metto sul piatto un po’ di idee.

In un giorno d’estate, in cui la mia piccola (quasi) duenne era con me, ho lanciato un appello alle persone che mi seguono su Instagram. Ho chiesto loro come gestiscono il lavoro da casa con i bambini piccoli e le risposte che ho ricevuto sono state così ricche e variegate che ho deciso di creare questo contenuto dedicato proprio a voi. A noi.

Strategie di sopravvivenza per gestire lavoro da casa e bimbi piccoli

Prima di entrare nel vivo di queste storie di sopravvivenza (sì, perché di sopravvivenza si tratta, che per lavorare bene, ma bene bene, un/a bambino/a piccolo/a accanto non è contemplata/o nell’equazione) mi preme sottolineare che:

  1. Stai già sicuramente facendo tanto, forse tantissimo, e questo articolo non ha intenzione di fare sentire inadeguato o inadeguata: non esiste una ricetta magica che funzioni per tutti. L’idea qui è solo quella di condividere spunti che magari possano darti un’idea a cui non avevi pensato…
  2. Ma che potrebbe non fare al caso vostro! Ogni famiglia è unica e ciò che funziona per una potrebbe non funzionare per un’altra. Quindi leggi con attenzione ma con la giusta leggerezza e distacco.
  3. L’organizzazione che funziona non è quella rigida che ci fa sentire in gabbia. È quella flessibile, che si adatta a noi e al contesto: siate pronti ad adattare i suggerimenti che leggerete nelle prossime righe alle vostre specifiche circostanze e non abbiate paura di sperimentare finché non troverete ciò che funziona meglio per voi e i vostri bambini e bambine.
  4. Consapevoli che sono fasi… E dovrete riniziare tutto daccapo tra qualche mese! Ma alla fine… Non è questa la parte divertente e creativa, non solo dell’essere genitori ma anche del lavoro e della vita in generale?

Iniziamo!

 

Lavorare da casa con bimbi/e sotto l’anno di vita

Sono diventata mamma ad agosto 2023 e avrei dovuto riprendere il lavoro a gennaio ma abbiamo avuto un problema con la nounou (vivo in Francia, e le nostre famiglie sono in Italia) che doveva accogliere nostra figlia e abbiamo trovato un’altra soluzione solo dal prossimo settembre. Sono architetto e in proprio da luglio 2023 e avendo partorito ad agosto 2023, la mia società è ancora agli inizi. Da gennaio ho seguito un piccolo cantiere con mia figlia nel marsupio e grazie al mio compagno che torna ogni giorno per pranzo e mi permette un’ora per lavorare o avere del tempo per me. Da settembre mia figlia sarà al nido per tre giorni e vorrei riuscire a costruirmi un ritmo famiglia/lavoro che mi permetta di continuare a occuparmi di mia figlia 2 giorni a settimana e durante le vacanze… Ci riuscirò?? Ti leggo sempre con piacere e ti ringrazio per aver sollevato questo tema che in questo momento mi ossessiona.


Lo smart working per il primo anno mi ha permesso di trascorrere quasi un mese giù dai miei parenti. In passato tanto campo estivo e “turni” ferie fra me e mio marito. Per 5 anni non abbiamo mai fatto le ferie insieme.

Lavorare da casa con bimbi/e di 1 o 2 anni

Io disegno quando A. dorme.


Lavoro solo mentre dorme, il resto quando ci provo non combino niente e mi viene nervoso (due figli di 1 anno e mezzo e 3 anni insieme effetto Unni in Arrivo).

Le prime a darci modo di essere pazienti siamo noi, a non pretendere da noi, a vederci umane e non disperate perché abbiamo il falso mito della super donna. Siamo super a prescindere!


Lavoro piva io, lavoro su turni nel sanitario lui, zero nonni e due figli piccoli da gestire! Incastri Ogni anno da giocolieri! Mi dico che ce la faremo, in effetti è così, ma arriviamo sempre sfinitə noi e loro!

Lavorare da casa con bimbi/e dai 3 ai 5 anni

Cara Chiara, questo per me è un argomento in cui sono diventata per necessità cintura nera: mamma di due, di cui una con esigenze speciali, senza aiuti, tranne quello del mio compagno che, quando è a casa, contribuisce in modo paritario. Negli anni ho imparato che per lavorare da casa con figli – che sia quando sono piccoli, d’estate, quando sono malati, la scuola è chiusa – bisogna conoscere i propri figli ed elaborare delle “strategie” salvavita! Per me la parola magica è varietà: i bambini non tengono a lungo l’attenzione su un’attività, soprattutto quando sono piccoli.
Quindi al mattino penso a grandi linee a tutta una serie di momenti in cui potrei spezzettare la loro giornata e poi in base alle mie e alle loro esigenze mi gioco via via le varie carte: tavolino con tutto a portata di mano per disegnare, colorare, creare; armadio dei giochi ben suddiviso con giochi sempre in ordine per tipologia in modo che si possano servire da soli (se non sanno cosa fare basta che io gli dica: “perché non giochi alla cucina?/costruisci un mondo con gli animali marini/una pista del treno… Loro sanno esattamente dove si trovano quelle cose e io non devo neanche alzarmi dalla scrivania per dargliele); angolo libri a piacimento; baule dei travestimenti; eccetera.
Quando ho delle call importanti e non posso rischiare casino di sottofondo, viva i cartoni fatti bene o i documentari.
E quando inevitabilmente iniziano a chiedermi attenzioni o di giocare con loro, prometto un gioco o un’attività insieme non appena avrò finito e cerco di mantenere la parola. Insegnando e insistendo nel tempo che mentre lavoro non posso fare cose con loro, perché quello è il tempo del mio lavoro (uguale a quello di papà in ufficio).
Ultima cosa che faccio con mio figlio più grande è raccontare a cena di cosa mi sono occupata a lavoro quel giorno (ormai me lo chiede lui stesso): voglio che cresca avendo la consapevolezza che se anche si lavora da casa, quello è lavoro.
Spero che sia uno spunto utile! Ho cercato di essere costruttiva, evitando di palesare cosa penso del fatto che mio figlio alle elementari sia a casa dal 6 giugno e torni il 16 settembre……….

Lavorare da casa con bimbi/e dai 6 ai 10 anni

La mia conciliazione estiva sono i centri estivi, con la possibilità di gestirmi però le ferie e le settimane in cui non ce ne sono di disponibili. Ho due figli di quasi 6 e 10 anni e le loro vacanze durano dall’8 giugno al 12 settembre. I centri estivi hanno costi ingenti ma, se non li tenessi a casa, non potrei lavorare se non mi minimissima parte. Quindi li ho iscritti in primavera quando ancora non sapevo che mole di lavoro avrei avuto durante l’estate. L’alternativa sarebbe dedicarla a loro, quindi fatturando meno, ma essendo freelance non posso scomparire del tutto!! Comunque, costi a parte, loro si divertono, stanno tra coetanei e fanno anche bene gite!


Un argomento che mi tocca da molti anni. Conciliare famiglia e lavoro in estate è un problema che cambia col tempo. Finché i bambini sono piccoli – vanno al nido e all’asilo – è abbastanza gestibile. Quanto meno perché gli asili chiudono dopo le scuole e aprono prima. Resta il fatto che due mesi sono lunghi. Soprattutto se vivi in città.

Le cose si complicano con la scuola che finisce la prima settimana di giugno e riapre a metà settembre. Parliamo quindi di più di tre mesi. E lì inizia il salasso e la ricerca spasmodica dei centri estivi. Molti genitori dipendenti vivono con grande fatica e sacrificio questa cosa. Io ho deciso di essere freelance anche per questo.

Quindi in estate alterno le mie ferie con quelle di mio marito (di solito teniamo una settimana di ferie congiunte), in modo da non dover ricorrere troppi ai centri estivi. Fortunatamente lui è originario di Pesaro, quindi ci spostiamo là e mentre loro vanno al mare, io lavoro come sempre… poi saltellando tra Bologna e le località di mare.

Purtroppo o per fortuna fortuna, quando i figli crescono, c’è la TV… Non possiamo farne a meno in certi giorni.

E poi ci sono i compiti delle vacanze, che vanno inseriti in una routine mutevole come quella estiva. Insomma, l’estate è un momento di grandi incastri e ognuno la vive come può. Non credo ci sia una ricetta unica. Dipende da dove vivi, dall’età dei figli, dal lavoro che fai. Certamente, se la chiusura fosse di un solo mese, sarebbe più facile.

Lavorare da casa con ragazzi/e adolescenti

Ciao Chiara, io sto imparando ad abbassare le aspettative, i ragazzi spesso a casa e se pur adolescenti, vanno gestiti e comunque lavorare con loro in casa è impossibile. Detto questo un obiettivo chiaro e più tempo per raggiungerlo è diventata una buona strategia, oltre a non sentirmi in colpa della fortuna che ho di poter rallentare e godermi i miei figli, staccare poi ho capito negli anni essere una cura per ripartire più carica, via i sensi di colpa e un bel decluttering mentale, anche quello mi permette di far spazio alla creatività e l’energia per dopo.

Non sei solo, non sei sola. Posso aiutarti?

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Chiara
Chiara
Ciao, sono Chiara Battaglioni e lavoro a fianco delle persone che lavorano per allenare le loro capacità organizzative tramite consulenze individuali personalizzate e percorsi formativi. Contribuisco a diffondere la cultura dell’organizzazione personale sul lavoro attraverso questo blog e il podcast Work Better. Sono associata Senior Qualificata n.29 di APOI - Associazione Professional Organizers Italia e socia internazionale di AOPE, l'associazione spagnola.